Murakami Haruki e i suoi “manuali sull’adolescenza”

kafka sulla spiaggia“Tamura Kafka, nella vita c’è un punto in cui non si può tornare indietro. E poi c’è un punto, ma i casi sono molto più rari, in cui non è più possibile andare avanti. Quando questo accade, che sia un bene o un male, l’unica cosa che possiamo fare è accettarlo in silenzio.”

da “Kafka sulla spiaggia”

 

Nei libri di uno degli autori più fenomenali degli ultimi decenni si trovano spesso temi che ricorrono a cadenza quasi fissa. Uno di questi temi è sicuramente l’adolescenza, talvolta sviscerata (come in Norvegian Wood o Kafka sulla spiaggia) altre volte accennata, comunque trattata con una gran rispetto e una capacità, a tratti, manualistica.

Impossibile non rimanere affascinati dalla capacità di descrivere con maestria quanta e quale murakamiintrospezione ci possa essere in un adolescente moderno. Non mancano i topos della letteratura, come pure quelli della psicologia, e quindi si sovrappongono amori edipici o incestuosi come pure storie di invidia, gelosia o sofferenza tipiche di questa fase così delicata dell’esistenza di ciascuno.

Madri che scompaiono e riappaiono,  padri difficili, amori impossibili e rapporti di amicizia fatti di tormento e condivisioni estreme e ancora sette religiose, musica in sottofondo e talvolta anche come compagna di viaggio, riti di passaggio e tanto altro caratterizzano le vite di Watanabe (Norwegian Wood) come di Tamura (Kafka sulla spiaggia), per citarne solo due.

In accordo, sembrerebbe, con quanto affermava Kernberg l’adolescenza è una rivoluzione per l’essere umano, un momento in cui l’identità si mette in discussione e determina i suoi sviluppi futuri, Murakami fa compiere ai suoi personaggi un giro di boa che è necessario ma anche fondante di quello che saranno poi le strade future di ogni personaggio, strade che spesso sono appena accennate e possono essere fantasticate dal lettore. Del resto di deterministico nulla vi è nella realtà così come in questi romanzi, che lasciano che un trauma o un evento possano avere su ciascuno esiti completamente diversi.

Una continua riflessione su di sè, talvolta con l’ausilio di un amico immaginario o di un personaggio fondamentale, che spesso porta a profondissime discese nel proprio intimo che possono essere lette sia da quanti attraversano questo periodo, per riconoscere quanto il senso di difficoltà e smarrimento siano comuni, sia da coloro che con questo materiale umano convivono o lavorano a vario titolo, ovvero insegnanti, genitori, educatori, professionisti della salute mentale. Non mancano nemmeno i personaggi “ponte” quegli adulti, o quei giovani adulti, che costituiscono un punto cruciale, un appoggio fondamentale per passare da una parte all’altra del limite, del grande e fondnorvegian woodamentale momento che è il passaggio dalla giovinezza alla vita adulta. Questi personaggi spesso si interfacciano con il protagonista offrendogli spunti per riflettere, per mettersi in gioco e definirsi. L’elemento magico, poi, tipico anche questo dei libri di Murakami, appare come una sorta di metafora di quanto sia complesso e inaspettato l’esito di ciascun trauma, di ogni evento decisivo della vita di ogni personaggio. Impossibile non rimanere incollati alle pagine di questo formidabile autore di storie che hanno il sapore al contempo della pura fantasia e della cruda e crudele realtà di certi eventi tipici del ciclo di vita (come possono essere le morti di compagni, amici, familiari).

 

 

 

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